Sabato la seconda conferenza dedicata all’Unità, ospite il linguista Luca Serianni.
Per l’occasione aperta a cena la Taverna di Bronzone.
Monticchiello (Pienza) – Tutti conosciamo cos’è una gruccia, ma se vi trovaste in un albergo veneto, o campano o sardo e provaste a chiedere “una stampella”… Faticherete probabilmente non poco prima di accordarvi su cosa volete esattamente. A ruoli invertiti, vi potreste sentir dire: «Scusi, può darmi un ometto? » O magari: «Un omino?». Stranezze della lingua, si dirà. Certamente stratificazioni di storia, segnali di un processo d’integrazione affascinante e complesso. Il Teatro Povero prosegue dunque la sua indagine sui 150 anni di Unità d’Italia, stavolta invitando Luca Serianni, professore di Storia della lingua italiana a Roma, linguista tra i più conosciuti e apprezzati nonché accademico dei Lincei e della Crusca. Ecco allora il problema della lingua, cui si trovò davanti il giovane Stato italiano: come dovevano parlare gli italiani, fino ad allora divisi in Stati e dialetti tanto vicini geograficamente quanto lontani nelle parole di tutti i giorni? Nell’atmosfera piacevole e informale del Granaio, sede dell’istituzione monticchiellese, se ne discuterà sabato 26, dalle ore 18. Come tradizione, il Teatro Povero aprirà poi le porte della Taverna di Bronzone, dove sarà possibile fermarsi per cena e a degustare assaggi di vini proposti da produttori locali: specialità del territorio, quelle culturali e quelle enogastronomiche, a cui è piacevole dedicarsi.
Per informazioni è sempre possibile contattare la sede del Teatro, aperta tutti i giorni dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 18, al numero 0578 75 51 18; oppure, via mail: info@teatropovero.it .
Per l’occasione aperta a cena la Taverna di Bronzone.
Monticchiello (Pienza) – Tutti conosciamo cos’è una gruccia, ma se vi trovaste in un albergo veneto, o campano o sardo e provaste a chiedere “una stampella”… Faticherete probabilmente non poco prima di accordarvi su cosa volete esattamente. A ruoli invertiti, vi potreste sentir dire: «Scusi, può darmi un ometto? » O magari: «Un omino?». Stranezze della lingua, si dirà. Certamente stratificazioni di storia, segnali di un processo d’integrazione affascinante e complesso. Il Teatro Povero prosegue dunque la sua indagine sui 150 anni di Unità d’Italia, stavolta invitando Luca Serianni, professore di Storia della lingua italiana a Roma, linguista tra i più conosciuti e apprezzati nonché accademico dei Lincei e della Crusca. Ecco allora il problema della lingua, cui si trovò davanti il giovane Stato italiano: come dovevano parlare gli italiani, fino ad allora divisi in Stati e dialetti tanto vicini geograficamente quanto lontani nelle parole di tutti i giorni? Nell’atmosfera piacevole e informale del Granaio, sede dell’istituzione monticchiellese, se ne discuterà sabato 26, dalle ore 18. Come tradizione, il Teatro Povero aprirà poi le porte della Taverna di Bronzone, dove sarà possibile fermarsi per cena e a degustare assaggi di vini proposti da produttori locali: specialità del territorio, quelle culturali e quelle enogastronomiche, a cui è piacevole dedicarsi.
Per informazioni è sempre possibile contattare la sede del Teatro, aperta tutti i giorni dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 18, al numero 0578 75 51 18; oppure, via mail: info@teatropovero.it .