Dopo lo scandalo, le tensioni. E il rischio spaccatura. Sarebbe stato davvero troppo per il Consorzio del Brunello di Montalcino, con la vetrina di «Benvenuto Brunello» alle porte. Così, ieri si è deciso per un rinvio. Ora ci saranno tre mesi di tempo per decidere se la combattuta modifica del disciplinare della Doc del Rosso s’ha da fare.
Quella che gli esperti del settore hanno già definito la «battaglia di Montalcino» ha inizio a metà dicembre, quando i quindici membri del Consiglio di amministrazione del Consorzio si sono ritrovati a proporre di modificare le prescrizioni per l’etichetta del Rosso, uno dei tre vini tutelati dal Consorzio. Oggi non si può definire «di Montalcino» una bottiglia che non sia prodotta al 100% da vitigni di Sangiovese. L’idea del Consiglio di amministrazione era invece quella di abbassare la quota all’85%, utilizzando per un 15% vitigni di Merlot o Cabernet. La prospettiva non è piaciuta a molti: subito si è acceso il dibattito...
(tratto da: www.lastampa.it)
Quella che gli esperti del settore hanno già definito la «battaglia di Montalcino» ha inizio a metà dicembre, quando i quindici membri del Consiglio di amministrazione del Consorzio si sono ritrovati a proporre di modificare le prescrizioni per l’etichetta del Rosso, uno dei tre vini tutelati dal Consorzio. Oggi non si può definire «di Montalcino» una bottiglia che non sia prodotta al 100% da vitigni di Sangiovese. L’idea del Consiglio di amministrazione era invece quella di abbassare la quota all’85%, utilizzando per un 15% vitigni di Merlot o Cabernet. La prospettiva non è piaciuta a molti: subito si è acceso il dibattito...
(tratto da: www.lastampa.it)
1 commento:
....e accendiamolo questo dibattito.
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